MAYDAY NETPARADE

Nonostante fosse poco più che un guestbook grafico la netparade ebbe molto sucesso, decine di migliaia di utenti inserirono il proprio personaggino con tanto di slogan componendo un grande mosaico collettivo. Nei mesi e negli anni successivi, molti gruppi in giro per il mondo ci hanno chiesto di riutilizzare il codice della netparade per gli scopi più disparati, dalle campagne per la liberazione di prigionieri politici ad iniziative contro la tortura. Odiando la proprietà intellettuale abbiamo sempre acconsentito ma in tutti i casi abbiamo cercato di dissuadere iniziative del genere ribadendo la forte specificità dell'evento MayDay. Nel rilasciare ufficialmente i file di progetto della netparade ci teniamo a fare qualche precisazione.



La netparade non era una manifestazione online. Perchè possano ambire ad un minimo di efficacia le manifestazioni devono accadere in luoghi pubblici per comunicare con gente che non è al corrente delle questioni sollevate. Una manifestazione non può essere di pura informazione, i corpi devono occupare le strade, bloccare i flussi della produzione e del consumo per avere un valore conflittuale.

La netparade non voleva far vedere quanto fossero numerosi i precari. I partecipanti alle MayDay nelle strade furono infatti molti di più, parecchi utenti crearono diversi avatar solo per divertimento mentre altri parteciparono da stati al di fuori dal network MayDay come ad esempio la Turchia.

La netparade non voleva essere un abbellimento della petizione online. La petizione è una forma di attivismo vetusta ed abusata che anzichè mettere in discussione i rapporti di potere li riconferma: noi sudditi chiediamo ai potenti di ascoltarci.

La netparade voleva essere innanzitutto un piccolo esperimento di autorappresentazione. Il precariato mancava e manca tutt'ora di una vera e propria iconografia. La figura sfuggente e mutevole del lavoratore precario è difficilmente inquadrabile. Se pensiamo all'Operaio ci vengono in mente una serie di immagini che vanno dal film del dopoguerra alla pubblicistica sovietica, se pensiamo al Precario probabilmente siamo messi in difficoltà dalla sua identità mutante. Abbiamo pensato quindi che il modo migliore per rappresentare la moltitudine fosse quello di creare una struttura aperta perchè questa si rappresentasse da sola.

L'idea di autorappresentazione era metaforicamente collegata alla necessita dell'autorappresentanza: nessuno, in particolare politici e sindacati confederali, possono permettersi di parlare per conto del precari. Questo piccolo media collettivo era di fatto espressione ed estensione di un network già attivo sui territori e nei posti di lavoro. In network in grado di produrre conflitto e non solo pura comunicazione.

Detto questo, i files (FLA+PHP) della netparade sono scaricabili da qui. Trattasi di un software raffazzonato all'ultimo momento, forse nemmeno più leggibile dalle ultime versioni di flash e di nessun valore dal punto di vista della programmazione.
Fatene buon uso, anzi, non usatelo affatto.

08/03/07 | | #