VOLONTE' vs MOLLEINDUSTRIA?

Quanto invidiamo Luca Volontè! Lo invidiamo per l'enorme mole di tempo libero che ha da dedicare alla ricerca di elementi che confermino le sue manie di persecuzione.
Cercate in rete il suo nome (specificando il nome, altrimenti troverete solo il grande Gian Maria) e troverete un fiume di notizie che delineano la sua sinistra psicosi:

"VOLONTE': Fioroni riferisca in aula su prof religione discriminato."
"VOLONTE': mostra lesbica offende anche culto ebraico"
"VOLONTE', Mastella intervenga su lettere br dalle carceri"
"VOLONTE', da Mantovani esternazioni infamanti"
"VOLONTE’: Turco intervenga su pillola RU486".
"Bush a Roma, VOLONTE': "sconti comunisti indegni per un paese civile".

Luca Volontè: un uomo che riesce ad esprimersi solo in negativo, l'unico difensore di una moralità cattolica attaccata da ogni fronte. Una straordinaria fabbrica di indignazione. La sua creatività è tale da meritarsi una rubrica fissa sul sito del circolo gay Mario Mieli dall'appropriato titolo Cazzate a Volontè

Volontè si era già scagliato contro il mondo dei videogiochi dando il contributo più farneticante alla già assurda montatura sul videogioco Rule of Rose. Questo è ciò che dichiarò alla Camera:

"Mi riferisco a quei ragazzi che hanno picchiato il compagno di classe down, episodio, in qualche modo, collegato al commercio di alcuni videogame (..) Un caso analogo è accaduto a Ferrara: anche grazie ad un recente videogame che consiste nel picchiare i compagni di scuola, molti giovani si sono comportati in questo modo".

L'occhiuto e zelante democristiano non poteva certo farsi scappare l'ultimo nostro videogame satirico "Operazione: pretofilia". Un gioco dichiaratamente provocatorio e difficile da digerire proprio perchè tratto da eventi reali.
Il devoto Volontè, a poche ore dalla pubblicazione, si dà fare mobilitando il giornale Avvenire e la Polizia Postale.
Si auspica l'oscuramento del sito appellandosi alla legge 38/2006 dal titolo "Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet".
La legge, che comprende tutti i reati riguardanti l'abuso sui minori, contiene un articolo sulla cosiddetta pornografia virtuale:

"Art. 600-quater.1. (Pornografia virtuale). Le disposizioni di cui agli articoli 600-ter e 600-quater si applicano anche quando il materiale pornografico rappresenta immagini virtuali realizzate utilizzando immagini di minori degli anni diciotto o parti di esse, ma la pena e' diminuita di un terzo.
Per immagini virtuali si intendono immagini realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali"."

(link al testo completo)

E' risaputo che i cristiani siano in generale molto predisposti alla sospensione dell'incredulità, ma mai avremmo pensato che dei minuscoli personaggi stilizzati potessero essere scambiati per reali. Ma se quei bambini virtuali, alti appena una manciata di pixel, fossero stati seviziati e divorati da perfidi alieni, l'onorevole Volontè si sarebbe scomodato in loro difesa? Non sarà forse il riferimento tragicamente reale, più che la qualità della rappresentazione, a dar tanto fastidio ai cattolici?

Attenderemo gli inutili provvedimenti dei censori, consapevoli che il gioco è ormai ovunque in rete, giocato e apprezzato da decine di migliaia di persone di tutto il mondo. Giocatori ed internauti che per caso, fra una pausa caffè ed un'intervallo fra le lezioni, potranno apprendere qualcosa di più sul nostro oscuro stato cattolico.

P.S. Tutto questo accade mentre Ecrans, il portale di cultura del quotidiano Liberation dedica lo spazio di homepage al gioco.
06/28/07 | | | #