DOOM - GIOCARE IN PRIMA PERSONA

Lo sparattutto della ID software, vero capostipite del genere, è analizzato da una molteplicità di prospettive: tutto l'arsenale della della semiotica, dell'estetica e dei media studies è impiegato per cogliere la portata rivoluzionaria del gioco. Pubblicato nel 1993, esso fu il primo titolo ad utilizzare un ambiente tridimensionale con un punto di vista soggettivo. Una svolta paragonabile all'introduzione della prospettiva rinascimentale che spinse ad interrogarsi sulla questione del 'realismo' videoludico e che suscita tuttora polemiche sulla sinistra e indissolubile associazione tra guardare e sparare. Oltre all'innovativo gameplay Doom rappresentò uno dei primi esempi di un nuovo paradigma di produzione e di consumo. Rilasciato in versione shareware e con la possibilità di gioco multiplayer, scommise fin dall'inizio sulle potenzialità delle comunità sulla rete e cercò di convogliare la creatività diffusa dei giocatori mettendo disposizione editors e codici sorgenti del gioco. Una volontaria perdita di controllo del prodotto a favore della nascente figura del 'prosumer' che ha di fatto allungato il ciclo di vita di ogni gioco e favorito usi imprevedibili e 'sovversivi' come gli svariati hack di artisti come Jodi o Nullpointer. (neural)
09/03/06 | | #