IMMIGRATI PER GIOCO

E' bene usare il condizionale perchè il risultato è alquanto misero nonostante la posizione di Breakthrough sull'argomento sia articolata e convincente e le energie impiegate siano notevoli. Come in Darfur is dying e altri giochi che cercano di stimolare empatia il giocatore è messo nei panni della parte lesa, in questo caso del povero immigrato senza permesso di soggiorno.
La prima parte del gioco è chiaramente una sorta di risposta a Grand Theft Auto in cui anzichè commettere crimini si fanno buone azioni per integrarsi nella comunità e si rispondono a quiz che sfatano "miti" sull'immigrazione.
Purtroppo tutto si risolve in finestre di testo, la città è mortalmente vuota e non interattiva e alla fine, stufi di bighellonare si cede alla tentazione del crimine (altri messaggi di testo). La cattura provoca l'inevitabile deportazione in un centro di detenzione temporanea, la seconda parte del gioco.

Anche qui ci si trova a gironzolare per la struttura ed apprendere informazioni sulle condizioni dei detenuti finchè la noia non spinge ad accettare la deportazione e la fine del gioco.
Alla fine giocare ad ICED è come leggere un volantino disperso in un immenso scenario 3D pieno di bug. La parte sulle buone azioni suona alquanto "bianca" e bacchettona così come la decontestualizzazione della delinquenza dalle condizioni economiche dei personaggi. Tutto sembra riconducibile a scelte morali improbabili, rubare un auto vs adottare un cucciolo. Come fa giustamente notare Ian Bogost il gioco sarebbe stato molto più convincente e divertente se nel gameplay fosse stata inclusa la questione del lavoro.

ICED non è il primo gioco sul tema dell'immigrazione: anche in Escape from Woomera, uno dei primi videogiochi socialmente impegnati, è possibile vivere l'esperienza di un clandestino in un centro di permanenza temporanea ma trattandosi di un mod di Half Life risulta poco accessibile perchè richiede il software originale.
Fortunatamente esiste un esempio che va in tutt'altra direzione: si intitola Against all odds ed è un gioco commissionato dall'UNHCR, l' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L'online game è suddiviso in capitoli che raccontano la storia di un rifugiato, dalla persecuzione politica alle difficoltà di integrazione nella nuova nazione. La narrazione è integrata da momenti ludici che riescono a suscitare una forte tensione emozionale, cosa più unica che rara in un testo interattivo. I brutali metodi della polizia di regime, la concitata fuga, l'ansia dell'attraversamento del confine, lo spaesamento che deriva dal non conoscere una lingua sono resi con eleganza dai semplici sottogiochi.


Against all odds è l'esatto opposto di ICED, anzichè scimmiottare gli ambienti 3D dei videogiochi commerciali si focalizza sui contenuti e su un'immersione di tipo psicologico. Il risultato è un'esperienza intensa ed accessibile in termini di tempo e risorse richieste.

03/29/08 | | #