I segreti dell'hamburger nel gioco di McDonald's

02/21/2006

Il game su Internet Nel web spopola un gioco critico con la multinazionale
MAURIZIO GALVANI
Per ora solo un videogame che però rende bene l'idea di come funziona una multinazionale, la McDonald's, che esercita un ruolo guida nell'«ammaestrare» il gusto dei consumatori, spessissimo dei minori. Il video (per gli appassionati basta cliccare sul sito www. mcvideogame.com) è stato allestito da un gruppo di attivisti milanesi di «Molle Industria» e fa percorrere il tragitto, ad esempio, che può avere un Big Mac, prima di essere mangiato. Prima di tutto occorre che ci sia un terreno da espropriare, magari in America latina, dove si possa cacciare anche una comunità indigena, residente da secoli su quel terreno; in seguito si procede alla semina forzata di soia, in ogm. Se c'è bisogno che i burger siano un pò grassi non è necessario tuttavia che si deforesti visibilmente un intero campo. Suggeriscono gli autori: non è conveniente, infatti, provocare un'autentica desertificazione, poiché scatenerebbe la reazione degli ambientalisti.

La filiera prevede il trattamento degli animali: la bistecca - prima di divenire tale - deve essere trattata sempre (non si sa se si utilizzano farine animali), e comunque vanno iniettati ormoni per l'ingrassamento. Il medaglione, una volta divenuto tale, finisce in un fast food trattato da un personale «specializzato» e precarizzato; che ha il solo compito di smerciare un prodotto («il prodotto»!). Corsi prelavorativi insegnano - se ce ne fosse bisogno - al crew (equipaggio) che l'hamburger, le patatite, la bistecca non sono solamente questo. Bensì un marchio, uno stile di vita. Di più: sono il simbolo di una superiorità dell'alimentazione occidentale, della stessa cucina e cultura occidentale.

Il gioco prosegue e non ammette «errori», ad esempio, da parte dei gestori: Soprattutto non l'ammettono i rappresentanti dell'anonima amministrazione McDonald's che è pronta a sostituire chi sbaglia tanto, nei fast food della compagnia sparsi in tutto il mondo, la prima regola è la flessibilità e il basso potere contrattuale. Lo scopo finale di McDonald's non è assolutamente umanitario piuttosto è quello di far soldi ( lo stesso risultato finale di questo videogame) e - per ottenerlo - il gruppo industriale deve sapere difendere i suoi «segreti» ovvero la desertificazione, la deforestazione, la precarizzazione del lavoro, lo smercio di prodotti a marchio ogm e per, finire, un modo sbagliato di mangiare. Sul giornale francese Libération - che l'altra settimana ha presentato questo divertentissimo gioco - gli attivisti italiani spiegano che «il loro obiettivo è stato ed è, con questo game, liberare per un attimo il pensiero dalla dittatura del divertimento». Quasi impossibile, liberarsi della dittatura esercitata dalle leggi di questo mercato.