Videogiochi politicamente scorretti

04/02/2007

Con questa sera finiamo l’infornata che abbiamo iniziato due settimane fa, di prodotti digitali per generazioni talmente a casa propria davanti a un monitor da poterci scherzare. Forse questa è una delle discriminanti. Chi ha compreso letteralmente un mezzo, cioè l’ha assimilato del tutto, è tranquillo nell’utilizzarlo, ci scherza, ci fa anche cose leggere. Chi l’ha appreso ma ne è alieno come generazione lo usa come se fosse pieno di isotopi radioattivi o come se fosse un totem. Grande serietà, attenzione, deferenza. E si perde il meglio. VIDEOGIOCHI POLITICAMENTE SCORRETTI terzo capitolo. [mfb]

Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato dei videogiochi politicamente scorretti, fenomeno sviluppatosi principalmente a partire dal web. Questi giochini, spesso ideati e realizzati da singole persone, traggono la loro linfa vitale da fenomeni sociali e fatti di cronaca.Così dall’immigrazione ai lavori sottopagati, dagli attentati terroristici ai conflitti etnici, la realtà con cui facciamo i conti tutti i giorni si è trasformata in videogame.Anche il nostro paese sembra non aver resistito al richiamo di tanto fermento e così hanno visto la luce anche giochi “disobbedienti”, adattattati cioè alla nostra realtà.Come ad esempio “Enduring Indymedia” – incentrato sul sequestro dei computer del famoso portale di informazione indipendente –ultimo nato di molleindustria.it.Il sito, che per i suoi contenuti si è ovviamente attirato l’attenzione dei principali mezzi di informazione, contiene sei videogiochi che difficilmente potreste trovare nei negozi.A partire dall’irriverente Papa parolibero, definito lo strumento col quale “comporre messaggi per la comunità cristiana”. Acchiappando nuvolette che contengono varie parole si potranno comporre divertwnti frasi come quella uscita a noi: “Carissimi fratelli e sorelle famiglia avrà cammino eterno, signore, parola Cristo e pace nel bene”. Da segnalare, nella versione online, il Papa contest: concorso per premiare i migliori “paroliberi”. In attesa di una bolla di scomunica il sito propone anche altri giochi come “Queerpower”, il videogame delle identità sessuali negate, Ambientato a Queerland, questo gioco permette – a partire dalla scelta iniziale di cazzofilo, passerofilo o confuso – di cambiare identità in un batter d’occhio e copulare a velocità ancora più estrema.Sempre intorno al tema del sesso è orientato il simulatore di orgasmi, il cui sottotitolo è piuttosto esemplificativo: “simulare fa rima con amore”. Parafrasando il secondo capitolo di Matrix, Memory reloaded si propone come un gioco di revisionismo storico incentrata sul trovare coppie di carte uguali. Ma in accordo col famoso detto, le carte in tavola cambieranno è così la corrotta prima Repubblica diventerà benemerita, Mussolini si trasformerà da Duce a statista, mentre la figura del partigiano assumerà il volto di un brigante comunista.Ben due invece i giochi de “La molle industria” dedicati al lavoro: Tuboflex, incentrato su una multinazionale capace di dislocare in tempo reale – attraverso un sistema di tubi appunto – le risorse umane e Tamatipico, il cui protagonista è un lavoratore precario che deve far quadrare basilari esigenze di vita e produttività.Insomma divertenti e fuori dagli schemi questi videogame ci hanno proprio conquistati e visto lo stato di stanchezza creativa dell’industria videoludica, esperimenti del genere non possono che far bene.

LINK | molleindustria.it

Alberto Forni